Eugenio Lecaldano ha sostenuto che le condizioni usuali di morire nelle nostre società non permettono più di usare come criterio normativo da privilegiare e fare valere in modo assolutistico quello di una presunta morte naturale, né di fare riferimento ad una definizione ontologica di morte.
In una situazione nella quale è chiaro che le condizioni di morire sono sempre più medicalizzate e sempre più influenzate dalle cure di cui disponiamo nella nostra vita, non ha senso sostenere una concezione della non disponibilità della morte da parte di chi sta morendo, pretendendo che essa debba essere integralmente affidata alla volontà dell’Autore della natura. E’ invece necessario che si giunga ad elaborare una compiuta etica della fine della vita.
Secondo Lecaldano la posizione etica più adeguata è oggi quella secondo la quale la fine della vita di una persona è in primo luogo un processo disponibile per la persona stessa che sta morendo. In questa prospettiva la funzione centrale dell’intervento dello Stato dovrebbe essere quella di garantire la libertà delle diverse concezioni morali (e il diritto delle cittadine e dei cittadini di vivere secondo esse quando ciò non reca danno agli altri) e non già imporre una di queste concezioni anche contro la volontà di una parte di coloro che dovrebbero essere rappresentati da un Parlamento democratico. (sis)
Etica e neuroscienze: la morale tra emozione e cognizione
1. Corteccia frontale e morale La storia.
Le spiegazioni.
2. Etica massimalista e minimalista Significato diverso da quello che John Rawls dà a questi termini nella filosofia politica.
Massimalismo aristotelico e kantiano: doveri morali anche nei nostri riguardi.
John Stuart Mill e un principio “in negativo”: evitare di nuocere agli altri.
R.Ogien e il principio di asimmetria morale: il bene o il male verso sé stessi e verso gli altri.
3. Il buono e il cattivo samaritano. Dilemma personale e dilemma impersonale.
Aree cerebrali (Brodmann) coinvolte nei giudizi morali personali e impersonali.
La menzogna e l’emozione.
Il “cuore” e la testa.
4. Fenomeni di rispecchiamento. I neuroni specchio.
Intenzione o comprensione?
5. Punizione e altruismo. Neurobiologia della violazione di una norma.
6. Altruismo e cervello. La neuroetica in termini più generali: una struttura, un comportamento?
Dopo aver accennato alle diverse tecniche per la procreazione assistita, Caterina Botti si è concentrata sulle reazioni della riflessione pubblica e filosofica nei confronti di tali tecniche, mostrando come in bioetica si sia evidenziata una polarizzazione tra due prospettive opposte. I temi della riflessione bioetica vengono trattati da un lato a partire dalla convinzione della indisponibilità della vita umana, dall’altro a partire dalla convinzione che la vita umana sia disponibile agli esseri umani. Chi ritiene che la moralità consiste nel non intervenire presuppone un dovere di rispetto nei confronti di un ordine naturale sacro e intangibile. Chi non assume tali presupposti concentra invece l’attenzione su coscienza e libertà, ritenendo che sia giusto intervenire se ciò non danneggia gli altri, ma se pensa che ciò faccia il bene dell’altro. Legate a queste due prospettive, sono poi diverse idee in relazione alla famiglia, alla sessualità e allo statuto morale dell’embrione umano. (sis)
* Autrice di:
– Bioetica ed etica della donne. Relazioni, affetti e potere, 2000, Zadig
– Madri cattive. Una riflessione su bioetica e gravidanza, 2007, Il Saggiatore
Piergiorgio Donatelli ( Master di Etica pratica e bioetica)
Il professor Piergiorgio Donatelli ha scelto di considerare la procreazione assistita a partire dalla mappa delle idee che intervengono quando si pensa alla scelta di mettere al mondo un’altra esistenza. Ha così mostrato come intervengano anzitutto idee valorizzate da sempre nel pensiero morale, come l’ idea di libertà o autonomia e l’idea di responsabilità, riferite in questo caso alla donna.
A queste idee si connettono poi dei concetti non morali, che si sono trasformati in relazione alle concrete trasformazioni della società: il concetto di donna e il concetto di procreazione. La procreazione, collegata alla possibilità di scelta, si colloca al centro della riflessione morale.
In relazione al contrasto tra chi insiste sul concetto di autonomia e chi insiste sull’intangibilità di questo processo di procreazione, vi sono società diverse, che vivono con diversi concetti di donna; e, collegate ai diversi concetti di donna, si evidenziano le diverse concezioni dell’embrione e del suo statuto. (sis)
* Autore di:
– Wittgenstein e l’etica, 1998, Laterza
– La filosofia morale, 2001, Laterza
– Introduzione a Mill, Laterza, 2007
Simone Pollo ( Master di Etica pratica e bioetica)
La rivoluzione riproduttiva ha aperto possibilità di intervento e di scelta, che – ha ricordato Simone Pollo – sono state bollate da certuni come potenzialmente eugenetiche. Ad esempio Habermas, ne Il futuro della natura umana. I rischi di una genetica liberale, ha sostenuto che ogni forma di intervento genetico migliorativo costituisce una violazione del “diritto al caso” della persona che verrà al mondo, e quindi una violazione della libertà, in quanto si è liberi perché uguali davanti al caso.
Per criticare le concezioni secondo le quali la natura sarebbe la custode dei diritti di chi nasce, Simone Pollo ha avanzato tre argomenti.
Ha anzitutto fatto notare come coloro che concepiscono la natura come custode utilizzino il concetto di natura in modo plurale e variegato, considerando la natura come garanzia dell’incertezza quando pensano alle nascite umane, e come garanzia della certezza quando si oppongono agli OGM.
Ha poi sostenuto che “lasciare che la natura faccia il suo corso” appare contrario all’idea di responsabilità morale, in quanto il concetto di responsabilità è connesso all’intervento.
Ha infine evidenziato l’incompatibilità tra logica della natura e logica dei diritti, in quanto i diritti nelle nostre società implicano che si mettano le persone nelle condizioni migliori per progredire, che si proteggano le persone, che si diano loro delle opportunità per essere più felici. (sis)
* Autore di:
– Scegliere chi nasce. L’etica della riproduzione umana fra libertà e responsabilità, Guerini e Associati, 2003
– La morale della natura, Laterza, 2008
Coordinamento scientifico: Prof. Eugenio Lecaldano, Università La Sapienza di Roma
Giancarlo Conti
Presidente dell’Arifs
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