Dal convegno:
Laicità e “conflitti di civiltà” nell’età della globalizzazione
Dibattito
Interventi e tematiche affrontate nel pomeriggio.
Alcuni dei temi emersi:
Maria Teresa Parolini (Desio):
Perplessità rispetto alla definizione della religione in riferimento al senso di mistero. Anche lo scienziato puo’ avere un atteggiamento che ammette il mistero. Vi puo’ essere un atteggiamento laico in un credente e un atteggiamento che ammette il mistero in un non credente.
Si puo’ davvero separare il bene individuale dal bene comune, visto che anche chi interpreta il bene come utilità cerca il modo di collegare l’utilità individuale e l’utilità comune?
Roberto Durighetto (Conegliano Veneto):
Vi puo’ essere anche un’interpretazione in senso filosofico del principio di trascendenza.
Pietro Kuciukian (Milano):
Segnala, in quanto appartenente alla comunità armena d’Italia, che il trattato con il quale i persiani riconobbero, più di mille anni fa, dei diritti alla comunità cristiana armena, é stato accettato ancora da Komeini ed é operante in Iran nei confronti della diaspora armena.
Francesco Tuccari:
Secondo Max Weber, la religione offre una risposta al mistero del mondo ed é proprio la causalità scientifica a porre il problema dell’attribuzione di valori alle cose.
Rispetto al tema dell’individualismo, segnala che é l’individuo atomizzato della società contemporanea, che, non realizzandosi, avverte il bisogno di comunità.
Teresa Lapis (Venezia):
Non é il caso di definire le minoranze spostandosi verso una mappa più conforme alla realtà, cioé riferendole non a un popolo, ma ad un’istituzione, dal momento che l’identità implica una scelta?
Antonio Viggiano (Parma):
La scienza non nega la trascendenza, sulla quale non puo’ dire nulla.
La concezione individualistica é intimamente contaddittoria.
Secondo la cultura religiosa i dogmi sono verità rivelate superiori alla ragione, ma non contrarie ad essa.